BruxApp nasce da un’idea e da un’esigenza del Dr. Alessandro Bracci, esperto in bruxismo da più di 20 anni ma insoddisfatto delle limitazioni di alcuni aspetti diagnostici e terapeutici messi a disposizione dalla letteratura scientifica.
La letteratura non offre informazioni valide sulle indicazioni al trattamento del bruxismo della veglia (quando, e quando non trattare un paziente) e uno dei motivi, è l’assenza di dati consistenti sulla sua epidemiologia.
Inoltre, nel campo della diagnosi del bruxismo diurno (della veglia), la raccolta dei dati anamnestici “Self Report” conduce, nella migliore delle ipotesi, alla diagnosi di ” bruxismo possibile “. Inoltre, tale approccio è limitato dalla “soggettività” delle risposte, che potrebbe essere influenzata sia dal del paziente che dai preconcetti o conoscenze del clinico esaminatore.
Inoltre, anche la strategia di gestione corretta del bruxismo era difficile. I così detti “pep talk” cioè le raccomandazioni basate su: “Mi raccomando, stia rilassato con le mascelle e non stringa i denti!” si rivelavano totalmente inefficaci clinicamente a causa delle difficoltà di rafforzare il messaggio costantemente! Di li a qualche giorno, il paziente si sarebbe dimenticato del buon consiglio.
Mancava quindi uno strumento semplice e pratico che aiutasse il dentista a fare una diagnosi e che potesse aiutare il paziente a rieducarlo alla posizione di riposo fisiologica “Denti staccati e muscoli della bocca rilassati”, con la riprogrammazione di un habitus comportamentale che non sia dannoso per le strutture stomatognatiche.
L’incontro con un altro clinico e ricercatore di valore internazionale come il Prof. Daniele Manfredini (uno dei massimi esperti mondiali di bruxismo e disordini tempero-mandibolari) ha dato inizio ad un sodalizio d’intenti (ricerca scientifica in ambito clinico) che ha dato vita al progetto di BruxApp.
A questo punto mancava un ricercatore che potesse realizzare tecnicamente un’applicazione per smartphone e la selezione ci ha portato a Goran Djukic, analista/programmatore dell’Istituto di Fisiologia Clinica (IFC), il più grande istituto biomedico di ricerca a indirizzo clinico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa.
Dopo solo due anni di lavoro, nel Gennaio 2016, nasce BruxApp, la prima applicazione scientifica per smartphone, dedicata interamente al bruxismo.
SVILUPPO DEL PROGETTO
BruxApp è un’applicazione apparentemente semplice ma tecnicamente molto complessa e con delle potenzialità straordinarie.
L’attuale versione è solo il punto di partenza di un progetto di ampia portata sulla gestione del bruxismo.
Gli sviluppi riguardano sia gli ambiti clinici che quelli della ricerca scientifica:
- In ambito clinico le potenzialità si svilupperanno verso gli aspetti diagnostici, di gestione (soprattutto in ambito di rieducazione cognitivo comportamentale) e di prevenzione.
- In ambito di ricerca, uno studio multicentrico internazionale per la valutazione epidemiologica del Bruxismo, sarà sicuramente l’aspetto più rilevante, attraverso il quale, l’applicazione verrà continuamente aggiornata di contenuti e funzionalità sempre più utili ai pazienti, ai dentisti e ai ricercatori. L’obbiettivo ambizioso sarà comunque, la creazione di un data base mondiale per l’analisi di una quantità di dati clinici sul bruxismo, ad oggi, senza precedenti. Altri aspetti riguarderanno l’efficacia (nel breve, medio e lungo termine) delle metodiche di rieducazione e prevenzione per il bruxismo della veglia.